Secondo uno studio condotto da Scientific American le polveri prodotte dalle centrali a carbone sono cento volte più radioattive delle scorie delle centrali nucleari. Questo dipende dal fatto che il carbone allo stato naturale contiene tracce di uranio e torio, due elementi radioattivi che decuplicano la loro presenza quando il carbone viene bruciato. Poi il processo è semplice: le radiazioni si infiltrano nel suolo e nelle falde acquifere, e finiscono sulle nostre tavole. La conclusione degli studiosi è che nelle aree limitrofe alle centrali a carbone il livello di radiazioni che finiscono nei nostri cibi è dal 50 al 200% più alto rispetto alle stesse zone nei pressi delle centrali nucleari.
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Il carbone è la fonte
energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità.
Carlo Rubbia (Premio Nobel)
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